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𝘼 𝙘𝙖𝙨𝙖 𝙙𝙞 𝘿’𝘼𝙧𝙩𝙖𝙜𝙣𝙖𝙣 𝙚 𝙙𝙞𝙣𝙩𝙤𝙧𝙣𝙞: un viaggio nella memoria

15 Ottobre 2024

 

A casa di d’Artagnan e dintorni di Giovanni Nardi

 

“Divagazioni letterarie errabonde su/con Alexandre Dumas, Umberto Eco, Juliette Gréco, Adonis, Jorge Amado, Alberto Moravia, Alvaro Mutis, Amélie Nothomb, Mario Vargas Llosa e Athos Bigongiali”. Il lungo sottotitolo dell’ultimo libro di Giovanni Nardi, giornalista professionista che per oltre cinquant’anni si è occupato di cronaca e di cultura, A casa di D’Artagnan e dintorni, recentemente presentato in anteprima al Pisa Book Festival, dice già molto di quello che il lettore troverà in questo testo. Il libro ripercorre, attraverso i ricordi dell’autore, alcune delle figure letterarie più importanti, a partire dal mitico D’Artagnan, frutto della penna di Alexandre Dumas, “padre” dei tre moschettieri (e non solo).

Non certo meno rilevanti gli altri personaggi di cui si parla: il grande poeta arabo Adonis, i premi Nobel William Faulkner e Mario Vargas Llosa, gli scrittori Jorge Amado, Athos Bigongiali, Umberto Eco, Alberto Moravia, Alvaro Mutis, Amélie Nothomb, i personaggi della storia e della cronaca come Roger Casement e Juliette Gréco.

«I miei ricordi, come quelli di ciascuno – scrive Nardi nell’Introduzione – sono molteplici ed eterogenei, e naturalmente valgono come quelli di ognuno di noi; ma talvolta si ha la presunzione che possano servire anche a qualcun altro, non foss’altro per strappargli un sorriso, o comunque fornirgli l’occasione di ritrovare un ricordo proprio». Ecco l’intento del libro che, sempre l’autore, auspica possa essere «una lettura benevola, o quanto meno un ricordo piacevole».

Ritrovare dunque la piacevolezza della lettura, la curiosità dell’aneddoto, proprio a partire dal più noto dei moschettieri, per compiere un lungo e articolato viaggio nel tempo e nello spazio, oltreché nel mondo della grande letteratura.

Dove stava dunque di casa d’Artagnan? La ricerca del suo indirizzo parigino, stabilito da Alexandre Dumas e messo in discussione dalle beffarde osservazioni di Umberto Eco, ha ispirato Nardi a percorrere un affascinante percorso nella capitale francese tra storia e memoria dal Seicento fino ai nostri giorni, in una (ri)scoperta di persone e fatti le cui tracce sembravano dimenticate.

E sempre sul filo della memoria, ecco un tentativo di furto da parte del maggior poeta arabo vivente, Adonis, accanto al ricordo dell’abbraccio del maggior scrittore brasiliano, Amado, alla giacca dimenticata (e ricomprata) del più noto scrittore italiano del Novecento, Moravia, ai brindisi dedicati a Pisa dall’inventore di Maqroll il Gabbiere, il colombiano Mutis, a una curiosa etimologia della scrittrice belga Nothomb, all’epopea (nascita, morte, resurrezione) di una figura grande e controversa d’Irlanda, Roger Casement, da parte di Bigongiali e Vargas Llosa.

Un libro che si dipana e si struttura sul ricordo, sulla memoria appunto e per questo, non certo a caso, è stato posto nella collana “Volti, spazi, memorie” della casa editrice. La copertina con un’illustrazione dal sapore un po’ antico e il formato agile lo rendono “un quaderno” che il lettore potrà facilmente portare con sé, per gustarne qualche pagina dove gradisce e, perché no, per arricchirlo con appunti personali, come auspicato dall’autore stesso, per ritrovare “ricordi propri” nella consapevolezza e convinzione che «La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé» (Oscar Wilde).

 

L’AUTORE

Giovanni Nardi (Pisa 1939), laureato in giurisprudenza, è un giornalista professionista che per oltre cinquant’anni si è occupato di cronaca e di cultura, dapprima su «La Nazione» di Firenze, e poi sul «Quotidiano Nazionale» (giornale che redige le parti comuni di Nazione, Giorno e Resto del Carlino), collaborando saltuariamente ad altri quotidiani e riviste, tra le quali «DOC Toscana», della quale è stato redattore capo per dieci anni.

Ha pubblicato L’immaginazione e il potere (Nistri-Lischi 1983, tre ristampe), Alessandro Manzoni e il dottor Azzeccagarbugli (Le Lettere 1999), Nobel, quasi Nobel, non Nobel (Felici 2012), e con Pacini Editore: Tiziano Terzani (2013), Libertà di parole (2016), Una parola al giorno (2018), Un calendario come Dio comanda (2021) e C’era una volta (2022). Con altri autori (Luciano Violante, Luigi Ballini, Ennio Di Nolfo, etc.) ha scritto il catalogo (Polistampa Edizioni) della mostra 1946-1948 Repubblica, Costituente, Costituzione ordinata nella Biblioteca Nazionale di Firenze nel 1988.

 

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