SPEDIZIONE IN ITALIA GRATUITA A PARTIRE DA 40,00€ DI SPESA
CERCA NELLO SHOP

Libro del mese – Maggio 2016

12 Maggio 2016

INTERVISTA A CARLO ANDORLINI

Qual è il filo che ha unito i collaboratori di New Fabric?

Nel Comitato editoriale sono presenti persone che da tempo incrociano le loro storie, le loro osservazioni e le loro esperienze che guardano al tema del cambiamento. Un intreccio che per alcuni ha voluto dire lavorare insieme in varie parti d’Italia e per altri ha significato trovare analogie di visione pur fatte da osservatori diversi fra loro.
Il mondo dell’Università, del pubblico, del privato, del sociale, dell’innovazione si ritrovano insieme in questi spazi di meravigliosa contaminazione.

Com’è nata l’idea di questa collana?

Nella dimensione professionale, che esalta l’ibridazione e la cross professionalità, c’è la possibilità di generare pensiero e idee da riportare nei contesti e nelle comunità.
Si tratta di una collana che vuol raccontare punti di osservazione interessanti e promuove anche modi di fare. Per questo la collana ha due sezioni, una saggistica e una manualistica.

Se dico cambiamento, qual è la prima parola che le viene in mente?

Il “ritrovamento” perché oggi le cose che stiamo vedendo e che ci stanno appassionando passano da dimensioni legate a modi di stare in comunità, riferiti al passato. Del resto la condivisione, la fiducia, la relazione fra persone per il raggiungimento di un obiettivo sono modelli di comportamento e sistemi relazionali che oggi presentiamo con versioni innovative e avvincenti, ma hanno anche molto a che fare con modelli di prossimità del passato.

Come può essere il cambiamento positivo anche in un periodo così grigio?

Chi ha formato il Comitato e chi ha scritto questo primo libro, riflette e sperimenta il cambiamento nei propri contesti, attraverso dei valori che sono comuni a tutti: la condivisione e la collaborazione. Queste parole inserite in ecosistemi produttivi dove gli attori che partecipano sono pubblici, privati, no profit e profit, iniziano a costruire processi virtuosi e positivi, tutt’altro che grigi.

Quanto è fondamentale la collaborazione?

Negli ultimi 2 anni è diventata un po’ una necessità e un po’, forse, una moda. Al di là di quale siano i motivi alla base dell’affermazione di questa rinnovata narrazione c’è di fatto che, ad oggi, rappresenta l’unica vera alternativa al sistema economico presente che mostra sempre più le sue difficoltà (e il suo fallimento mi verrebbe da dire).

Cosa dovrebbe fare il Pubblico?

Diventare soggetto promotore prima, coordinatore e garante poi, di ecosistemi favorevoli dove si sviluppano le energie del territorio attraverso le straordinarie risorse spesso sottovalutate, sottoutilizzate o addirittura inutilizzate (tutto il tema delle competenze che non incrociano altre competenze, il riuso dei vuoti immobili, il riutilizzo di cose e di pensieri, lo sviluppo di sinergie fra sistemi tradizionali e sistemi innovativi, ecc).
Credo che il capitolo di Luca (Bizzarri) racconti molto meglio di me il ruolo che immaginiamo per un “Pubblico” al passo.

Vado sul personale, come mai ha intrapreso questa carriera?

La mia non è proprio una carriera ma una serie progressiva di passaggi che mi hanno portato ad assumere ruoli e fare esperienze figlie di un processo “voluto” di formazione continua. Essere oggi a riflettere di innovazione sociale o economia collaborativa è semplicemente l’aver costruito un pezzo successivo saldamente collegato al precedente, sempre provando a immaginarmi una comunità più coeva, più giusta e più resiliente.
Per questo sono e rimango un operatore sociale come quando ho iniziato più di 20 anni fa.

La collana New Fabric ha già un secondo libro quasi pronto, sbaglio?

Si una sorta di “prova generale” per la sezione manualistica della collana. Un lavoro centrato su un processo di innovazione sociale all’interno di una organizzazione di secondo livello ad alta vocazione comunitaria (confederazione delle Misericordie). Una esperienza straordinaria che il libro prova a rendere leggibile come buona prassi replicabile.

Un’anticipazione: il prossimo progetto che tirerà fuori dal cassetto?

idee fin troppe, ne accenno una legata alla partenza di Newfabric.
Il Libro, in questa nostra collana, è per me sempre un modo per entrare in relazione con persone e esperienze straordinarie; anche la cosa che a molti di noi piace di più. Per questo faremo una sorta di giro d’Italia non tanto per presentare il libro ma attraverso le cose scritte per far crescere un’idea di cambiamento fondata sulla collaborazione. E ancora, non tanto portando tesi definite, ma aprendoci sempre a quelle intuizioni che in ogni contesto ci capita di trovare.

newsletter pacini editore

Iscriviti alla newsletter di Pacini Editore

ISCRIVITI

newsletter pacini giuridica

Iscriviti alla newsletter di Pacini Giuridica

ISCRIVITI
Hai bisogno di assistenza? icon_assistenza