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Libro del mese – Marzo 2017

7 Marzo 2017

Un libro che narra la storia dello sport pisano, fatta di uomini e di imprese a volte memorabili. Una storia che negli ultimi due secoli si è intrecciata con quella più ampia della città e ne è divenuta parte essenziale. Un racconto avvincente che prende il via con le prime società sportive nate nel XIX secolo e prosegue fino ai giorni nostri, spesso illuminato da prove straordinarie di campioni il cui nome è iscritto negli albi d’oro delle Olimpiadi e dei Campionati del Mondo.


INTERVISTA A GIUSEPPE MEUCCI, CURATORE DEL LIBRO


Narrare la storia dello sport pisano: com’è nata questa idea?

Siamo partiti dal fatto che Pisa è stata dichiarata nel 2016 “città dello sport”. Perché dunque non ripercorrere le tappe fondamentali delle più importanti discipline che hanno portato a questo importante riconoscimento insieme alla storia degli atleti che ne sono stati protagonisti? Da qui l’idea di un libro da inserire nella collana delle “Storie Illustrate” che è uno dei fiori all’occhiello dell’editore Pacini.

Un’opera complessa, che al tempo stesso doveva avere un taglio veloce e divulgativo, come ha scelto la “squadra” degli autori del testo?

Per quanto mi riguarda mi sono avvalso della mia ormai lunga esperienza di giornalista impegnato da più di mezzo secolo a raccontare la realtà pisana nel suo complesso. Poi ho coinvolto i colleghi che quotidianamente, sulle pagine dei giornali o dagli schermi televisivi, si occupano di gare e atleti. Ho così messo insieme un team di esperti, tutte firme ben note alle migliaia di persone che seguono le vicende dello sport pisano, con qualche “incursione” fuori dal recinto degli addetti ai lavori, come è stato per il capitolo sul ciclismo. In questo caso mi sono rivolto a un sacerdote, di cui è ben nota la passione per quello sport. E così le pagine dedicate alle due ruote sono firmate da don Antonio Cecconi, già direttore della Caritas diocesana e oggi parroco di Calci.

Quali sono gli sport “principali” che caratterizzano la storia della città di Pisa?

Diciamo che le prime gare ad essere organizzate secondo criteri e regole precise nel XIX secolo sono state quelle ippiche a San Rossore. Poi, a seguire, sono arrivate le altre discipline, dal tiro a segno alla scherma, dal calcio al ciclismo, fino al canottaggio e tutte le altre. Nel libro poi si raccontano anche le storie di discipline più recenti ma che hanno ben presto assunto un ruolo di primo piano, sia per risultati che per numero di partecipanti, come il golf e la vela.

Raccontando le imprese e i personaggi dello sport si svela però anche la storia della città stessa, in che modo?

Il ruolo sociale dello sport è ben noto. E raccontarne l’evoluzione di pari passo con quella della comunità che lo esprime è un po’ come ripercorrere la “grande storia” da un’angolatura particolare. Basta pensare a cosa era lo sport fra le due guerre, dominato dalla presenza del Guf dove si organizzavano gare come i Littoriali ed al significato che ha avuto nella rinascita del dopoguerra quando le storiche società pisane sono risorte su basi diverse.

La prima parte del libro è dedicata al calcio, che ha segnato proprio negli ultimi mesi le vicende della città: che cosa è accaduto in breve?

Non c’è dubbio che in un libro dedicato a ripercorrere la storia dello sport a Pisa sia il calcio a fare la parte del leone. Dagli anni gloriosi della fondazione del Pisa SC, a quelli segnati dalla presenza e dai successi di Romeo Anconetani fino alle ultime vicende che proprio nel 2016 hanno visto il ritorno del Pisa in B e la rinascita della compagine sociale, il calcio domina lo scenario sportivo cittadino. E proprio alle più recenti vicende e ai nuovi personaggi che si sono affacciati alla ribalta pisana, come Rino Gattuso e Giuseppe Corrado, è dedicato ampio spazio.

Nel libro c’è spazio anche per lo sport dei disabili, perché è importante che la città dia un segnale forte in questo senso?

È un capitolo importante quello dedicato allo sport dei disabili, che abbiamo scelto di illustrare facendo parlare la campionessa paraolimpica Sara Morganti che ha raggiunto i massimi livelli fermandosi, per una serie di circostanze sfortunate, proprio sulla soglia delle olimpiadi delle specialità. Quella che emerge dal suo racconto non è una realtà diversa dallo sport tradizionale che si sviluppa in parallelo. È soltanto un capitolo particolare nel più vasto ambito delle discipline sportive che merita un’attenzione maggiore. Per questo in un libro dedicato alla storia dello sport pisano non poteva mancare uno spazio dedicato ai disabili e al loro impegno agonistico.

 

Pisa è stata dichiarata nel 2016 “città dello sport”. Qual è secondo lei il contributo che questo libro ha dato?

In passato sono uscite molte pubblicazioni, anche di pregio, sulle singole discipline sportive. In particolare il calcio e l’ippica. Ma un libro che raccontasse lo sport pisano nel suo insieme e le imprese dei singoli atleti che l’hanno fatto grande mancava. Con questa Storia Illustrata dello sport a Pisa abbiamo colmato una lacuna, senza peraltro avere la pretesa di realizzare un annuario completo di tutti i protagonisti dello sport pisano. Il compito era un altro e i lettori lo giudicheranno. Infine si è voluto anche ricordare quei giornalisti pisani oggi scomparsi che allo sport pisano hanno dato molto, a cominciare a quelli che ci hanno lasciato anzitempo, come Sergio Carlesi, Marco Barabotti e Giuliano Fontani i cui nomi non compaiono nell’elenco degli Autori ma rimangono nella memoria di chi lo sport lo ama e lo vive.

 

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