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Libro del mese – Marzo 2018

16 Marzo 2018

Intervista agli autori

Un avvocato e un medico, com’è nata questa “unione” e come avete deciso di scrivere questo libro?

Renzo: La nostra è una antica amicizia. In passato abbiamo condotto insieme alcune trasmissioni radiofoniche per un’emittente locale e abbiamo affinato la capacità di interagire fra di noi. Poi, dal punto di vista professionale, ci siamo accorti che lavoravamo spesso su tematiche simili ma da punti di vista decisamente differenti fra loro. Quest’aspetto ci ha spinto a raccontare le nostre esperienze professionali con un unico filo narrativo.
Fabio: Ci sono vari tipi di amicizie; oltre alla citata esperienza radiofonica (durata anni e senz’altro importante) Renzo e io abbiamo viaggiato, arrampicato in montagna e navigato insieme. Ci siamo persi di vista e ritrovati. Una bella amicizia, citando Bogart in Casablanca.

“Le vite e le storie di dipendenza narrate sono finzione”… viene dichiarato nella prefazione, è proprio così?

R: Anzi, forse è meglio dire finzione realistica, nel senso che tutte le storie sono realmente accadute ma non come sono narrate. Ogni vicenda è la somma di tante altre vicende simili riscontrate e riscontrabili nella vita reale, ma, per le modalità con cui viene descritta non è riconducibile a nessun personaggio specifico. Cosa che tra l’altro essendo entrambi vincolati dal segreto professionale, non avremo giammai potuto fare.
F: Abbiamo lavorato smontando i vari pezzi e rimontandoli, in modo che nessun pezzo fosse di fantasia ma che il prodotto finale (la singola storia clinica) non fosse riconoscibile. Insomma: uno, nessuno, centomila.

Perché avete scelto Ferrara come scenario per questo libro?

R: Noi siamo entrambi veronesi e abbiamo voluto ambientare il nostro romanzo in una città che non fosse la nostra, ma alla quale siamo, per motivi diversi, molto legati.

Perché questo titolo?

R: La ruggine, se non viene efficacemente tolta, lavora sempre e prima o poi, quando meno te l’aspetti, ricompare. Questo meccanismo è riconducibile anche alle dipendenze. Poi non dimentichiamoci di “Rust Never Sleeps”, un indimenticabile successo di Neil Young.
F: Trovare un titolo non è facile. Se poi gli autori sono due lo è ancor meno. Young era rimasto folgorato da uno slogan pubblicitario di un antiruggine. Riflessione sulla fatica di vivere, omaggio a Neil Young: ci è parso perfetto.

Quali sono le “dipendenze” di cui si parla nella storia?
F: Volutamente tutte, anche se con spazi differenti. Abbiamo cercato di saltare le barriere del tipo “noi e loro”. Con un’inclusione di sigarette, alcol, gioco siamo riusciti a coinvolgere, idealmente, qualche milione di italiani, piuttosto decine di migliaia di tossicodipendenti.

Qual è il confine tra “vizio” e “malattia”?

F: Vizio è una cattiva abitudine, la dipendenza una malattia, una normale malattia mentale. Quindi la differenza sta nel fatto che ci dovrebbero essere una diagnosi e una terapia, centri di riferimento e specialisti della materia, una formazione universitaria e professionale.

Qual è l’approccio della società nei confronti delle dipendenze? È cambiato qualcosa nel corso degli anni?

F: L’approccio alle dipendenze patologiche è cambiato radicalmente negli ultimi 30 anni ed è in continua evoluzione. Direi che è cambiato in meglio, soprattutto con l’apporto fondamentale delle neuroscienze, molto meno della psichiatria e della medicina in genere.

Il libro ha avuto un buon successo ed è stato già ristampato, a che cosa è dovuto secondo voi?

R: Il tema della dipendenza è comune a chiunque. Ognuno di noi, direttamente o indirettamente, ha avuto a che fare con patologie simili, dall’uso di sostanze illecite al tabagismo, dalla ludopatia all’alcolismo. Il nostro libro affronta quelle problematiche da un punto di vista molto originale rispetto alla letteratura, scientifica o meno, in materia. I riscontri che abbiamo avuto finora sono stati molto positivi. Il complimento che più ci ha fatto piacere, e forse anche il più comune, è di lettori che hanno trovato nel libro grandissima umanità e rigore scientifico, un mix abbastanza inusuale.
F: Il commento maggiormente riportato dai lettori è la scorrevolezza del testo. Come autore di letteratura scientifica è complimento maggiormente apprezzato.

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