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Libro del mese – Novembre 2016

13 Novembre 2016

INTERVISTA ALL’AUTRICE ED ILLUSTRATRICE SARA GITTO

Come si è avvicinata alla scrittura?

Ho sempre scritto molto, fin da piccola: diari, lettere, poesie… Le storie invece mi piaceva leggerle o farmele raccontare. Qualche anno fa ho seguito un bellissimo corso di scrittura creativa e da lì ho preso coraggio e ho provato a mettere su carta le mie prime storie. 
Credo che tutto parta dal piacere della lettura, che poi fa scaturire un vero e proprio bisogno di scrivere, di immaginare e raccontare, e nel racconto nascondere qua e là piccoli segreti, piccoli impulsi a vedere il bello ovunque.

Come è nata la sua carriera?

Ho iniziato da autodidatta, sia con l’illustrazione che con la scrittura. Poi ho sentito il bisogno di trasformare le mie passioni in una professione, quindi ho iniziato a frequentare corsi con i migliori docenti, italiani e stranieri, che abbia trovato (autori, illustratori, editori…). Mi hanno aperto gli occhi su un mondo meraviglioso, quello dell’editoria per l’infanzia. Come in tutte le cose ci vuole passione, determinazione, impegno e un bravo maestro che ti aiuti a trovare la tua strada.

Si sente più illustratrice o scrittrice?

Non è possibile separare le due cose. Io racconto con le parole e con le immagini, insieme. Quando si parla di albi illustrati la scrittura e l’illustrazione sono due facce della stessa medaglia, entrambe raccontano e si completano. L’una arricchisce l’altra, come il testo e la melodia di una canzone. “Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu”…. Non puoi leggere questi versi senza pensare alla musica, senza subito dopo gridare a pieni polmoni “volareeeeeeeeee”!

Da dove è nata l’ispirazione per un libro per bambini?

Mi piace scrivere per i bambini. Ho studiato e lavorato come educatrice d’infanzia e credo molto nella forza di un bel libro, nella potenza della narrazione, nell’educazione alla bellezza. Uno dei miei autori preferiti, Roald Dahl diceva che se riesci a far innamorare i bambini di un libro, cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così forse, da grandi, diventeranno dei veri lettori. Leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi della nostra vita. È il mio modo per rendere il mondo un po’ migliore di come l’ho trovato.

Come definisce lo stile delle sue illustrazioni? Si ispira a qualche “maestro”?

Le mie illustrazioni sono molto varie, mi piace improvvisare. Dipende molto dal tipo di lavoro, dal pubblico a cui è rivolto, dalla mia personale lettura di un testo, ma di base mi piace lavorare con le texture – rigorosamente fatte a mano – e comporre le immagini come una sorta di collage. Di maestri ne ho molti, da ognuno ho preso ciò che sentivo più mio… Direi che il primo assoluto che mi ha ispirato a lavorare con questa tecnica sia stato Eric Carle.

Il prossimo progetto nel cassetto?

Di progetti ne ho tanti, così tanti che nel cassetto non ci entrano più! Al momento mi piacerebbe poter lavorare in una casa editrice specializzata in libri per bambini e ragazzi, vedere cosa succede “dall’altra parte della scrivania”. Ma sempre con matita e quaderno in borsa, anzi, in valigia! Pronta a partire in qualsiasi momento!

 

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