Questo libro inaugura una nuova collana, Tracciati, di che cosa si tratta e perché avete pensato a questo “contenitore”?

Si tratta di una collana che intende tracciare una cornice legata ai temi di approfondimento del Centro Studi “Alfredo Merlini” della Confederazione delle Misericordie d’Italia e Polo Lionello Bonfanti.

Una collana fortemente voluta da queste organizzazioni convinte entrambe che solo “cristallizzando” concetti, riflessioni, orizzonti e condivisi si può dare un contributo alla crescita e allo sviluppo non solo del fare delle organizzazioni del Terzo Settore, ma anche e soprattutto dell’essere.

La produzione di Tracciati vuole in questo senso stimolare quel mondo che quotidianamente opera nei servizi, nelle variegate realtà educative, sociali, ambientali, culturali e soprattutto nelle comunità.

Lo stile narrativo della collana, adatto a una lettura di tipo divulgativo, vuole aprire ad ambiti di riflessione multidisciplinare, in termini di idee, dati e spunti operativi, particolarmente importanti quali concetti innovativi e riflessioni originali riguardanti il senso dell’agire, volontario e non, attento al bene comune e alle sue componenti, l’analisi dei caratteri essenziali che il volontariato assume nella realtà sociale; l’approfondimento delle dinamiche di trasformazione che attraversano il Terzo Settore e che implicano una riflessione sugli orizzonti e sugli sviluppi futuri del fenomeno, in rapporto al mercato e al pubblico.

Partiamo dal titolo della prima uscita: “La felicità è troppo poco”, sembra una provocazione… che cosa vuole significare?

È una provocazione sì, a una certa idea di felicità che identifica la realizzazione umana con l’avere e l’avere sempre di più, che il nostro sistema economico assolutizza, ma anche ad un’idea di realizzazione umana orientata in senso individualistico, in quanto nella prospettiva proposta la felicità personale non può essere raggiunta senza la felicità degli altri.

Come si legge nell’Introduzione dell’autore: “Questo libro può essere considerato un insieme di note a piè di pagina al libro che sta scrivendo il capitalismo del nostro tempo. Esso è frutto di un ampio lavoro di riflessione qui offerto con uno stile accessibile ad un vasto pubblico, in particolare a chi vuole approfondire il processo di evoluzione della nostra società, che negli ultimi venti anni ha subito un cambiamento radicale, che l’ha trasformata in qualcosa di profondamente diverso dalla società capitalista del XX secolo. Si tratta di note più o meno brevi, declinazioni e approfondimenti di alcune parole che sono al centro della qualità della nostra vita in comune: reciprocità, piante, dono, mercato, diseguaglianza, merito, emozioni, scuola, incentivi, management, impresa, utopia, famiglia, festa, virtù, della Laudato Sii di papa Francesco, di ambiente, di giustizia, di povertà, di profezia, di resurrezione. E di altro ancora”.

Che valenza può assumere, oggi, nella nostra società, il concetto di gratuità, di dono?

Sebbene tradizionalmente siano ritenuti concetti obsoleti per descrivere le nostre società contemporanee o al massimo relegabili a contesti specifici come l’ambito familiare, amicale e appunto del Terzo Settore, in realtà sempre più oggi vengono riscoperti come elementi fondamentali anche in settori come quello del mercato e dell’amministrazione pubblica, associati di solito a logiche ben lontane da dono e gratuità. Sono scoperti anche in questi ambiti necessari per creare un clima di fiducia tra le persone, nel quale tutti gli altri rapporti possono funzionare e garantire l’armonia dell’organizzazione sociale.

Quali saranno le prossime uscite della collana?

Il prossimo libro in uscita, ormai a breve, è un’analisi storica della nascita e dell’evoluzione di quella che oggi è la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. E’ frutto di un lavoro di ricerca compiuto dalla Dott.ssa Alessia Meneghin e proprio in questi giorni è in fase di stampa. Successivamente si prevede l’uscita del libro della Dott.ssa Licia Paglione, ricercatrice in ambito sociologico, su un concetto che ha molto a che fare con dono e gratuità, i “beni relazionali”, e a seguire quello della Dott.ssa Anouk Grevin, ricercatrice francese in ambito manageriale, che si occupa del ruolo del dono nelle organizzazioni e nel lavoro.