Un libro per non dimenticare Francesca Morvillo e per parlare di legalità ai ragazzi

? Educazione e giustizia di Daniela Mainenti

Attraverso la penna di Daniela Mainenti, professore straordinario in diritto processuale penale comparato, il volume Educazione e Giustizia. Francesca Laura Morvillo. Storia professionale e metodo di un magistrato al servizio della giustizia minorile nel quadro dell’evoluzione del sistema (Pacini Giuridica) ripercorre la storia personale e professionale della magistrata, vittima dell’attentato del 23 maggio 1992 a Capaci, evidenziando il suo ruolo centrale nell’evoluzione della giustizia minorile in Italia.

Il 7 ottobre scorso, presso l’Edicola della Legalità di Pisa, in Piazza Martiri della Libertà, si è tenuto un evento dedicato alla memoria e all’eredità professionale di Francesca Laura Morvillo. Al centro dell’incontro, moderato dall’Avv. Alberto Marchesi e organizzato dall’Associazione Nicola Ciardelli ODV e Pacini Editore Giuridica, con il patrocinio del Comune di Pisa, la presentazione del libro, che ha visto anche l’intervento, in collegamento da remoto, del dott. Alfredo Morvillo.

Si è trattato di un’occasione preziosa, pensata anche per i ragazzi delle scuole secondarie superiori, per riflettere su temi di grande attualità come l’educazione alla legalità, la giustizia minorile, e il contrasto alla criminalità organizzata.

L’edicola della legalità è il simbolo della legalità sul territorio, la cui gestione è stata affidata all’Associazione Nicola Ciardelli ODV.

«Il Progetto si prefigge l’obiettivo di far vivere quanto più possibile lo spazio – dichiara Federica Ciardelli, presidente dell’Associazione – affinché, con la collaborazione e il supporto di tutte quelle realtà istituzionali e associative che costituiscono la rete impegnata per la giornata della solidarietà, possa rappresentare concretamente un punto di riferimento per tutti i cittadini e soprattutto per le giovani generazioni».

Com’è stata questa prima esperienza di confronto su un tema così importante?

L’Edicola è stata inaugurata il 28 giugno u.s. e già in quell’occasione abbiamo accolto un interessante confronto sull’utilizzo dei beni confiscati alle mafie, che ci ha offerto lo spunto per ricordare uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la criminalità organizzata, di cui la mafia rappresenta la massima espressione.

Aver avuto la possibilità, grazie a voi, di accogliere il 7 ottobre scorso l’iniziativa di presentazione del libro della Prof.ssa Daniela Mainenti dedicato alla Dott.ssa Francesca Morvillo, una delle prime donne magistrato in Italia, unica nel panorama europeo ad aver perso la vita in un attentato mafioso, è stato per noi un grande onore, che ci ha consentito di coinvolgere ben cinque classi di vari Istituti Superiori della città, rappresentando un importante punto di partenza nel dialogo tra Istituzioni e studenti e un’interessante occasione di approfondimento su un tema quanto mai attuale.

All’autrice, Daniela Mainenti, chiediamo qual è il significato, e l’obiettivo di raccontare ai ragazzi delle scuole la storia di Francesca Morvillo.

Raccontare ai ragazzi la storia di Francesca Laura Morvillo significa trasmettere un’eredità di coraggio, integrità e dedizione alla giustizia. Francesca non era solo una magistrata straordinaria, ma anche una donna che ha saputo mettere al centro del suo lavoro la cura per i più vulnerabili, come i minori. Parlare di lei alle giovani generazioni è un modo per far capire che la legalità non è solo un concetto astratto, ma un valore che richiede impegno quotidiano. Francesca Morvillo è un esempio vivo di come si possa fare la differenza, e spero che i ragazzi possano ispirarsi al suo percorso per diventare cittadini attivi e consapevoli.

Questa esperienza di Pisa è stata replicata anche in altre realtà?

Sì, e con grande entusiasmo! L’evento di Pisa, in particolare, per la sensibilità e la cura con cui è stata accolta la presentazione ha rappresentato un momento cruciale di un percorso che ha già iniziato a toccare altre città. Ogni incontro è un’opportunità per instaurare un dialogo diretto con i giovani e farli riflettere su temi complessi e molto importanti come la giustizia minorile e la lotta alla criminalità organizzata. Ogni volta vedo nei loro occhi il desiderio di comprendere e di partecipare attivamente al cambiamento. Stiamo lavorando, anche grazie all’energia positiva ricevuta a Pisa, affinché questo progetto continui a espandersi, creando una rete sempre più ampia di scuole e associazioni pronte a portare avanti il messaggio, l’esempio e la figura della Morvillo.

Quindi è nato un vero e proprio progetto educativo a partire da questo libro?

Sì, questo libro è diventato il cuore di un vero e proprio movimento educativo. Non si tratta solo di raccontare la vita di Francesca Morvillo, ma di stimolare un dibattito profondo sui valori della legalità e del rispetto delle regole, ma anche della libertà, della dignità, della parità, dell’etica, coinvolgendo studenti, insegnanti e professionisti del settore. Ogni volta che presentiamo il libro, si accendono discussioni su come ognuno di noi possa fare la propria parte per rendere la società più giusta. È emozionante vedere come i ragazzi rispondano con curiosità e desiderio di contribuire.

Ha in mente di scrivere anche qualcosa di specifico, dedicato ai ragazzi su questi temi?

Sì, ci sto pensando seriamente! Credo che i giovani abbiano bisogno di strumenti che parlino la loro lingua e che rendano i concetti di giustizia e legalità più vicini alla loro realtà. Un libro dedicato a loro potrebbe aiutarli a capire che anche nelle loro azioni quotidiane possono fare la differenza. Vorrei scrivere qualcosa che non solo li informi, ma che li coinvolga profondamente, che li faccia sentire protagonisti di questo grande cambiamento di cui abbiamo tanto bisogno.

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