Il valore del volontariato
Il valore del volontariato raccontato in tre libri curati da Franco Luigi Falorni
- Il dito medio di Romina… cambiare è possibile – 2022
- Io sono più di un algoritmo. Il valore di una carezza – 2023
- Con l’ottimismo della volontà. Percorsi di rivoluzione – 2024
a cura di Franco Luigi Falorni
Sono tre i libri pubblicati da Pacini Editore in collaborazione con la Fondazione Casa Cardinale Maffi espressione della Chiesa cattolica pisana che, da 77 anni, offre servizi sanitari e socio-sanitari in regime residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale per persone anziane, malati di Alzheimer o in stato vegetativo, giovani e adulti con disabilità fisica e psichica.
Lo scopo di queste pubblicazioni, curate dal presidente della Fondazione Franco Luigi Falorni, non è soltanto quello di raccontare le attività che si svolgono nelle otto unità operative della Fondazione – dislocate prevalentemente in Toscana (nelle province di Pisa, Livorno, Massa-Carrara) e in Liguria (La Spezia).
Come si legge nell’introduzione dell’ultimo libro lo scopo è infatti quello di «grattare le coscienze» e «andare a parlare e promuovere il volontariato in tutti i contesti possibili: scuole, fabbriche, oratori, seminari, ospedali».
Ma andiamo per ordine, partendo dal primo libro, che ci racconta il curatore stesso, Franco Luigi Falorni, commercialista non convenzionale, presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi Onlus dal 2018.
Partiamo da Romina, o meglio dal suo dito medio… di cosa parla il libro?
Per prima cosa voglio precisare che i nostri tre libri non si rivolgono ai soli volontari, e nemmeno alle sole persone che hanno a che fare con la nostra fondazione, ma a tutti coloro abbiano interesse per i temi della fragilità e della sua cura in modo ampio e trasversale. Sono libri divulgativi scritti a più mani: ci sono contributi di esperti esterni ed interni alla Maffi, c’è sempre una parte narrativa che mette al centro la nostra esperienza come fondazione dando concretezza alle idee teoriche. Il dito medio di Romina racconta il cambiamento che la Maffi sta tentando di fare a partire dal mio incontro con Romina, una Sorella Preziosa, come noi chiamiamo i nostri assistiti. Il primo libro è il manifesto della nostra rivoluzione. Una rivoluzione a partire da alcune parole che mira a modificare gli atteggiamenti e i comportamenti, dentro e fuori la fondazione, coinvolgendo i nostri dipendenti, i decisori della politica e delle istituzioni, le famiglie degli assisiti, i volontari, la comunità scientifica e quella del territorio di riferimento.
Poi ci avete preso gusto, ed è nato il secondo libro, nel 2023: Io sono più di un algoritmo. Il valore di una carezza, ma quanto costa una carezza in una struttura socio-sanitaria?
8 euro al giorno. Il costo è stato determinato attraverso una ricerca scientifica svolta con la Scuola Sant’Anna di Pisa. La ricerca mette in rilievo che la qualità della relazione tra operatori e assistiti, che incide fortemente sul benessere di questi ultimi, non solo si può misurare (lo hanno già fatto in Canada con una scala validata) ma si può anche mettere in relazione con il tempo che si dedica loro, e quindi con il personale impiegato, in termini di qualità e numero, e da lì possiamo evincere il suo costo. Il libro è una denuncia a una logica che tende oggi a misurare, soprattutto nelle strutture dedicate alla lungo degenza, solo alcuni aspetti formali della cura imponendo standard che rischiano di compromettere la qualità sostanziale delle prestazioni. La carezza non è solo legata a un atteggiamento empatico, richiede anche tempo. E le carezze fanno star bene le persone, talvolta le fanno anche guarire, perché stimolano una positiva reazione al male.
E come si suol dire non c’è due senza tre! Il terzo libro è dedicato proprio al volontariato, in quale modo può essere visto come una rivoluzione?
Senza il volontariato la qualità della vita delle persone fragili e lungodegenti sarebbe peggiore. Abbiamo bisogno non solo del volontariato ma anche della volontarietà dei dipendenti nell’abbracciare una rivoluzione che vuole mettere al centro la persona fragile per la propria bellezza. Perché loro ci insegnano, ci fanno del bene, ci rendono più umani. Il tema della gratuità, che è una dimensione essenziale nelle professioni di cura e di coloro che si relazionano con le persone fragili, deve essere messo in luce e sostenuto.
Come sta questo settore – il volontariato e di conseguenza il welfare – a livello territoriale e nazionale?
Il volontariato sta cambiando. Alcuni parlano di crisi. C’è bisogno di una riflessione che, con realismo, sappia intervenire per sostenere questo settore cruciale, bilanciando il gusto della gratuità con un “ritorno” interessato che non ha senso criminalizzare. Attraverso il libro e il meeting che abbiamo promosso abbiamo voluto facilitare una più ampia consapevolezza su questi aspetti stimolando sia il volontariato che le istituzioni, e naturalmente riflettendo anche sulle nostre esperienze per sostenerle e rilanciarle.
E all’interno della Fondazione?
Siamo felici dei rapporti che abbiamo con il volontariato nella fondazione. Ma soprattutto abbiamo scoperto che il personale della fondazione è dedito al volontariato in una percentuale sorprendente (35% contro una media nazionale del 5%), ovviamente al di fuori dell’orario di lavoro e in realtà associative diverse. E sappiamo anche che il loro impegno è principalmente di taglio professionale (volontariato di competenza), e quindi coerente con il loro impegno lavorativo. Abbiamo scoperto cioè che nella fondazione i dipendenti investendo parte del loro tempo libero al volontariato mostrano una grande passione, e forse, anche per questo, hanno una apertura al volontariato che opera nelle nostre case.
A questo punto ci chiediamo, il quattro verrà da sé?
I nostri libri sono sempre un lavoro corale che coinvolge tutta la fondazione. Come curatore scelgo gli esperti che intervengono nelle nostre giornate di workshop, coinvolgo il nostro Consiglio di Amministrazione, in particolare don Antonio Cecconi, il nostro vicepresidente, i dirigenti e il personale della fondazione, e gli amici nelle istituzioni, nell’università, nel mondo del volontariato. Insomma tutti coloro che, con competenza, possano dare un contributo sul tema prescelto.
Oltre ai libri quali sono le attività che la Fondazione dedica alla comunicazione e alla divulgazione?
Il libro serve anche per preparare e dare contenuto al meeting annuale, un convegno che è arrivato all’ottava edizione. Negli ultimi tre anni abbiamo realizzato anche, sullo stesso tema del convegno, uno spettacolo teatrale. Abbiamo realizzato mostre fotografiche ospitate in musei prestigiosi, eventi pubblici come flash mob, presentazioni e attività nelle scuole. Le nostre case organizzano feste aperte alla cittadinanza in occasione dell’estate e di altre ricorrenze. Curiamo una rubrica radiofonica per un’emittente privata in cui ci raccontiamo, collaboriamo con una televisione locale e abbiamo contatti frequenti con i quotidiani e i settimanali locali. E soprattutto cerchiamo di essere attivi sui social media che ci permettono di veicolare le nostre storie e riflessioni.
Volendo dare un aiuto concreto, oltre all’acquisto dei libri, che cosa si può fare?
Venirci a trovare nelle nostre case. Conoscerci e stabilire insieme, se quello che facciamo è positivo, come migliorarlo, sostenerlo, diffonderlo. Abbiamo bisogno della mano di tanti in molti modi. Tutti sono benvenuti, ciascuno con quello che può offrire.
Franco Luigi Falorni è un commercialista non convenzionale, che ama fare le bolle di sapone e indossare il naso rosso dei clown; che sa vedere i numeri vivi e che unisce il rigore amministrativo con la fantasia dell’imprenditore. Consulente delle farmacie italiane a livello locale e nazionale, docente di economia aziendale alla Facoltà di Farmacia di Pisa, formatore, scrittore e disegnatore. Presiede la Fondazione Casa Cardinale Maffi Onlus dal 2018, e da quel momento si è impegnato per far crescere ed evolvere un’istituzione che da oltre 75 anni è al servizio della fragilità (anziani, disabili e persone con disabilità psichica) e del territorio.