Anti-mitologia ed eredità neoterica in Marziale

Genesi e forme di una poetica

Silvia Mattiacci, Andrea Perruccio

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Informazioni tecniche

ISBN
978-88-7781-833-1
Caratteristiche
2007 • 14,4x22,3 cm • 264 pagine • brossura con bandelle
Numero collana
3

Descrizione

Polemica anti-mitologica ed eredità neoterica costituiscono due aspetti rilevanti della poetica di Marziale, che risulta ispirata a linee di pensiero coerenti, benché non sistematiche.

Della tradizione callimacheo-neoterica Marziale accetta la forma breve, ma respinge l’eccesso di raffinatezza formale, lo sperimentalismo metrico, come pure la vacuità della poesia mitologica, in nome di un’arte che rispecchi la vita e i suoi costumi. Su questo versante l’eredità neoterica di Marziale si combina con alcuni elementi programmatici di tradizione satirica, ovvero con la polemica anti-mitologica.

Nella prima parte del volume Andrea Perruccio individua gli antecedenti del rifiuto della poesia ‘alta’ di argomento mitologico nelle valutazioni critiche di Lucilio, Orazio e Persio, mostrando però come in Marziale questa polemica si combini con il reimpiego retorico-stilistico del mito.

Nella seconda parte Silvia Mattiacci ribadisce l’importanza del modello catulliano per Marziale, ma sottolinea la specificità del suo ‘neoterismo’ in rapporto alle mode predominanti che emergono dall’esame di testimonianze poetiche precedenti e immediatamente successive, da Mecenate a Plinio il Giovane e poeti della sua cerchia.

DA DICEMBRE 2020 LI LIBRO È DISPONIBILE ANCHE IN VERSIONE EBOOK

 

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Silvia Mattiacci è docente di Grammatica Latina e Filologia Classica presso l’Università di Siena (Arezzo). Ha pubblicato un’edizione dei frammenti dei poetae novelli (Roma 1982) e di Tiberiano (Firenze 1990); si è occupata inoltre di Apuleio, Fulgenzio e di poesia tardoantica di tradizione neoterica.
Andrea Perruccio è docente di materie letterarie, latino e greco nei licei classici fiorentini. Si è occupato della fortuna di Lucilio in Cicerone, in Orazio e Arnobio e dei rapporti della satira con la cultura di età scipionica.

 

 

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