Carteggio universale di Cosimo I De Medici / VI

Archivio di Stato di Firenze
Inventario VI (1552-1555) Mediceo del Principato
Filze 416-430

Concetta Giamblanco (a cura di)

Volume

Informazioni tecniche

ISBN
978-88-6995-439-9
Caratteristiche
2018 • 21x29,7 cm • 256 pagine • SOLO EBOOK GRATUITO

Descrizione

La guerra di Siena è l’argomento principale delle lettere inventariate in questo volume. Scorrendo l’inventario si seguono le fasi, quasi giorno dopo giorno, di questo importante evento storico.

Pandolfo Petrucci, abile ma crudele, era riuscito, nonostante tante congiure e opposizioni, a imporsi tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, nella città di Siena, creando una signoria di fatto se non di diritto. Sotto il suo dominio Siena attraversò un periodo di floridezza economica e di fioritura artistica. Dopo la sua morte i successori non riuscirono a continuare la sua politica astuta e furono cacciati.

La città riprese così a vivere in un instabile equilibrio basato su un continuo scontro politico, e talvolta non solo politico, tra le varie fazioni, che costituivano il ceto dirigente cittadino.

Questa situazione di debolezza interna, alimentò le mire espansionistiche sulla città dell’Imperatore Carlo V e del Papa Clemente VII (al secolo Giulio de Medici). Siena fu attaccata dalle truppe fiorentine e da quelle papali, ma gli eserciti nemici furono distrutti a porta Camollia dai Senesi nel 1526. In città fu installata comunque una guarnigione dell’esercito imperiale spagnolo.

Nel 1552, i Senesi cacciarono il presidio spagnolo e chiesero aiuto al re di Francia, Enrico II. L’esercito francese, capitanato da Piero Strozzi l’eterno nemico di Cosimo, respinse, nel 1552 -1553, i primi tentativi dell’offensiva imperiale.

Nel 1554 entrò in campo, accanto agli Spagnoli, l’esercito di Cosimo I, capitanato da Gian Giacomo de Medici, marchese di Marignano. Quest’ultimo, scapestrato e violento da giovane, una volta assunto l’incarico di capitano e di alleato dell’Impero, pur non venendo meno al suo carattere, durante la guerra di Siena combatté con capacità tecnica e determinazione, contribuendo in maniera fondamentale all’esito del conflitto. Siena a partire dall’inverno del 1554 subì un lungo e durissimo assedio, durante il quale anche le donne parteciparono alla difesa della Repubblica. Ma il 17 aprile 1555 la città stremata dalla peste e dalla fame fu costretta a cedere.

La città rimase sotto il dominio spagnolo sino al 1557, quando Filippo II, succeduto al padre Carlo V sul trono di Spagna – fortemente indebitato verso i Medici, ma anche consapevole del ruolo che le truppe fiorentine avevano avuto nella guerra – concesse in feudo Siena e il suo Stato a Cosimo I.

Cosimo, come aveva sempre desiderato, potette aggiungere la Repubblica di Siena ai propri domini ingrandendo fortemente il suo Stato. Furono esclusi alcuni territori lungo la costa della Maremma, che la Spagna mantenne sotto il suo dominio e che formarono lo Stato dei Presidi.

 

Come tutti gli altri volumi della collana anche questo è corredato degli indici dei mittenti, destinatari, dei documenti e dei toponimi. Nelle note è segnalata la presenza di molti allegati, tramite i quali si possono seguire in maniera più completa le complesse vicende che le lettere ci raccontano.

 

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Concetta Giamblanco si è laureata in Lettere presso l’Università di Firenze. Ha seguito molti corsi di specializzazione e si è diplomata in Archivistica, Paleografia e Diplomatica, presso l’Archivio di Stato di Firenze. Come funzionaria del suddetto Istituto ha eseguito, insieme alla collega dott.ssa Toccafondi, la compilazione del vol. V della collana del Carteggio universale di Cosimo I. Ha riordinato e inventariato, in collaborazione con il dott. Marchi, l’archivio dell’Imperiale reale Corte Lorenese e da questo lavoro è scaturita l’idea di realizzare la mostra “La Corte in Archivio. Apparati, cultura e arte e spettacoli alla Corte lorenese di Toscana”. Ha partecipato a molte altre mostre curando, per le sezioni a lei pertinenti, le schede dei cataloghi. Ha inventariato numerosi archivi e ha riconosciuto, riordinato e inventariato alcuni fondi alluvionati nel 1966.

 

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