Il cervello di Bacco
(Solo edizione ebook)
Testi di: Daniele Acconci, Cristina Baglioni, Marzio Berrugi, Orietta Bigiarini, Lorenzo Boscherini, Emanuele Cenghiaro, Fabio Ciarla, Mariella Dubbini, Giuseppe Ialonardi, Francesco Innocente, Antonio Mazzitelli, Raffaella Melotti, Stefano Nardoni, Silvia Parcianello, Paolo Peira, Mariano Penza, Andrea Posani, Enrico Zamboni, Giampaolo Zuliani
Ebook.epub 18,00€
Informazioni tecniche
Descrizione
Vino.
E poi memoria, emozioni, linguaggio, errori…
Qual è il legame tra il vino e il nostro cervello? Perché abbiamo bisogno di utilizzare il linguaggio per esprimere ciò che sentiamo, vediamo, gustiamo? Perché l’esperienza dell’assaggio è più intensa se condivisa?
Il vino, poesia imbottigliata, è l’annaffiatore della nostra mente, ci fa navigare verso rotte inusuali, evoca i mondi interiori colorando la nostra vita. “Nel vino è la vita” e nella verità una scoperta.
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«Circa una trentina di anni fa, in una riunione affollata di persone, assistetti all’intervento di un manager che disse alla platea: “Al lavoro tendo a semplificare tutto in modo che emerga il cuore dei problemi”. Rimasi un po’ interdetta. A distanza di qualche anno, mi capitò poi sotto mano un testo del progettista Munari che mi aiutò a capire la frase che mi aveva lasciata basita: “Semplificare vuol dire cercare di risolvere il problema eliminando tutto ciò che non serve alla realizzazione delle funzioni”.
Con questo approccio noi autori della rivista “Il Sommelier”, abbiamo cercato di improntare il progetto del presente libro che affronta un tema tutt’altro che facile: il legame tra le neuroscienze e il vino.
Durante la scorsa primavera, nella fase di costruzione dello speciale del magazine (incentrato proprio su questa relazione), una serie di domande sono emerse che meritavano, da parte nostra, un approfondimento ulteriore.
Siamo partiti dal presupposto che “Il cervello è un formidabile sistema biologico in grado di eseguire miliardi di calcoli al secondo” esso coordina il funzionamento del nostro organismo, sia fisicamente sia cognitivamente (pensiamo alla memoria, all’attenzione, alla percezione, al linguaggio, alle abilità sociali…).
Da qui ci siamo chiesti, per esempio, c’è un nesso tra l’effetto Madeleine, narrato da Marcel Proust, e le scienze? Perché anche i più navigati relatori, o i più esperti sommelier, possono commettere errori nel parlare di un vino? Cosa sono, e come incidono, le emozioni che sono sempre invocate durante un assaggio? Incuriositi, abbiamo provato a progettare una struttura di lavoro e tentato – attraverso, appunto, le neuroscienze – di trovare delle risposte…»
Alice Lupi – consigliere nazionale Fisar e direttore della rivista «Il Sommelier»
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