Ricerche Storiche 3-2023

Rivista quadrimestrale - anno LIII - settembre/dicembre 2023

Testi di: Andrea Barlucchi, Andrea Bonfanti, Michele Finelli, Filippo Galletti, Andrea Giaconi, Alessandra Mita Ferraro, Dario Pasquini, Helen Roche, Andrea Zagli

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Informazioni tecniche

ISBN
979-12-5486-329-9
Caratteristiche
2023 • 17x24 cm • 160 pagine • brossura
ISSN
0392-162X

Descrizione

«Il tema dell’assistenza che oggi chiamiamo pubblica è al momento molto attuale nella storiografia medievistica e ha goduto di recente anche del finanziamento nel progetto PRIN 2015 Alle origini del Welfare (XIII-XVI sec.). Radici medievali e moderne della cultura europea dell’assistenza e delle forme di protezione sociale e credito sociale.

In questo contributo mi prefiggo lo scopo di mostrare come il processo di progressiva acquisizione di responsabilità da parte degli organismi comunali cittadini nel campo di quello che oggi chiamiamo welfare, iniziato coi governi di Popolo della seconda metà del Duecento e poi sviluppato in forma compiuta a partire dal primo Trecento, veda uno svolgimento analogo nel contado.

In altri termini, il modello assistenziale comunale urbano viene riprodotto nelle sue linee essenziali dai comuni del contado, fatte salve naturalmente le differenze di scala.

L’area geografica interessata al fenomeno e oggetto di ricerca è quella della Toscana interna, cioè i territori all’epoca soggetti a Firenze, Siena e Arezzo.

Ma il contado in età medievale, com’è ormai noto da una pluridecennale stagione di studi, non è affatto un insieme omogeneo, soprattutto quello di una regione particolarmente sviluppata come la Toscana, per cui si rende necessario scegliere un punto di osservazione fra i diversi possibili.

Interessante è sicuramente quello dei cosiddetti ‘centri minori’, altro oggetto storio- grafico sotto i riflettori in questi ultimi anni.

Per questo lavoro mi concentro su alcuni agglomerati che, pur non avendo dimensioni da ‘quasi città’ come Prato o San Miniato, presentano comunque al loro interno una certa stratificazione sociale e una differenziazione nelle professioni praticate, insieme a funzioni di servizio e coordinazione per gli insediamenti più piccoli circostanti.

Sono stati quindi individuati quattordici centri minori dei contadi fiorentino-fiesolano, aretino e senese per i quali è conservata un minimo di documentazione, non sempre indagata…»

Andrea Barlucchi

 

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