Trasparenze, riflessi, movimento

Acqua e pittura da Giotto a Monet

Marco Collareta, Cristiano Giometti, Lorenzo Carletti

Volume Il prezzo originale era: 40,00€.Il prezzo attuale è: 38,00€.

Quantità:

Informazioni tecniche

ISBN
979-12-5486-267-4
Caratteristiche
2023 • 24x28 cm • 224 pagine • 163 immagini • cartonato con sovraccoperta
Collana

Descrizione

«Presenza imprescindibile per lo sviluppo della vita sul nostro pianeta, l’acqua accompagna la specie umana sin dalle sue lontane origini nell’ordine dei primati. Col progressivo affermarsi delle specificità di pensiero e azione che le son proprie, l’umanità ha continuato a interagire con essa per soddisfare ciò che è assolutamente necessario, utile o anche solo piacevole.

Quella che nel sistema attuale della cultura chiamiamo “arte” partecipa da sempre, e in forme sempre nuove, a questa emozionante avventura.

Nel libro che qui si presenta, gli autori concentrano la loro attenzione sul contributo specifico che a tale riguardo è stato apportato dalla pittura occidentale tra la fine del XIII e gli inizi del XX secolo.

Le coordinate spazio-temporali così seccamente enunciate hanno una loro intrinseca ragion d’essere. Se è vero infatti che la pittura è una forma d’arte presente sempre e dovunque sia presente l’uomo, è vero altresì che entro quelle coordinate spazio-temporali essa conosce uno sviluppo talmente imponente da ingenerare la falsa impressione che quanto s’è di- pinto in Europa tra Giotto e Monet rappresenti la pittura par excellence e quasi esaurisca la nozione che comunemente si ha di quell’arte.

Le cose non stanno ovviamente così e basta evocare mentalmente l’antica pittura egiziana da un lato, quella cinese dall’altro, per rendersene conto. In entrambe queste tradizioni culturali l’arte del pennello è notoriamente legata alla scrittura intesa come tecnica utile a fissare in forma grafica suoni e concetti.

Un simile legame riaffiora in Occidente durante il Medioevo, ma viene affossato nel momento in cui il Rinascimento, sull’onda del ritorno all’antico ut pictura poesis, riconosce un rapporto privilegiato tra pittura e poesia invece che tra pittura e calligrafia.

Il passaggio potrebbe sembrare di scarsa rilevanza se esso non avesse portato con sé, accanto a un nuovo e più eminente ruolo sociale della pittura, anche un mutamento profondo del suo statuto interno…»

Marco Collareta

 

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